
Avete mai sentito parlare dei “trabocchi”? “ Ragni colossali” così li definì D’Annunzio.
Il trabocco è un’antica e complessa macchina da pesca, una palafitta ancorata alla roccia formata da una piattaforma, pilastri, assi , cavi, reti , corde,nodi e collegata alla terra ferma da una passerella.
Le sue “antenne” si protendono verso il maree sospese sull’acqua ; grazie alla “bilancia” calata dall’argano si pesca a vista, intercettando il pesce ad una profondità di circa 6 metri.
Orientato verso la corrente marina il trabocco è costruito con legno di acacia, olmo, abete resistenti all’acqua e al sale, ma soprattutto elastici.
Il trabocco ha una struttura architettonica allo stesso tempo robusta, leggera ed elastica.
Non conosciamo esattamente le origini del trabocco, forse fu creato da contadini – pastori intorno al VIII sec. a.C..
Fortunatamente oggi i trabocchi sono stati recuperati e d’estate vi si può mangiare e si possono visitare.
I “traboccanti” continuano a custodire i trabocchi diventati simbolo della storia e della tradizione della costa abruzzese.
Non potrete non rimanere affascinati dai trabocchi, davvero!